In particolare, prevede,
nel testo come modificato nei due rami del Parlamento:
l'introduzione della programmazione triennale
dell'offerta formativa. Nel Piano triennale le scuole indicheranno
il fabbisogno di personale docente e ATA (per quest'ultimo, nel
rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal D.P.R. 119/2009),
nonchè le infrastrutture e le attrezzature materiali di cui hanno bisogno
per l'espansione dell'offerta formativa. Obiettivi di quest'ultima sono, fra
gli altri, il potenziamento dell'insegnamento linguistico in italiano e in
altre lingue europee, anche tramite l'utilizzo della metodologia CLIL, il potenziamento delle competenze matematiche, logiche e scientifiche, di
musica e arte, giuridiche ed economiche, digitali, lo sviluppo delle discipline
motorie, nonché l'apertura pomeridiana della scuola, il contrasto della
dispersione scolastica e della discriminazione, l'incremento dell'alternanza
scuola-lavoro, la riduzione del numero di alunni per classe, l'alfabetizzazione
e il perfezionamento dell'italiano come lingua seconda (L2) per alunni e
studenti di cittadinanza e/o di lingua non italiana, la prevenzione del
bullismo e del cyberbullismo, l'educazione alla parità di genere, la
definizione di un sistema di orientamento.
Il piano è predisposto dal collegio dei
docenti, sulla base degli indirizzi e delle scelte di gestione definiti dal
dirigente scolastico, ed è approvato dal consiglio di istituto (art. 1, co. 5-7, 12-17
e 19);
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